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Trazzere: tra tradizione e futuro

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Una vecchia masseria del Sud, i sapori della tradizione, la valorizzazione del territorio il tutto mescolato con la tenacia, la curiosità e l’entusiasmo di giovani che guardano al futuro: questo è il progetto “Trazzere”, fiore all’ occhiello per la comunità ragusana.
“Non profit siciliano a rischio fallimento” così titola un articolo di poche ore fa. È, infatti, recente la notizia del problema che si sta abbattendo sull’isola e sulle realtà non profit che la abitano. Organizzazioni che ideano e progettano per valorizzare la terra che abitano e le bellezze che ivi dimorano. Un terzo settore attivo nella ricerca e nella produzione di un futuro per le nuove generazioni, per guardare al domani non dimenticando le radici e le tradizioni che hanno fatto della Sicilia la splendida terra che è oggi.

Uno di questi progetti che vi voglio raccontare oggi si chiama “Trazzere”. Dal latino tractus ovvero tracciato, il termine dialettale indica tracciati battuti che si adattavano alla morfologia del territorio. Queste “strade” venivano utilizzate per la transumanza degli animali e per collegare tra loro i primi centri abitati. “Abbiamo deciso di chiamarlo ‘trazzere’ perché è un termine che fa parte della nostra tradizione” così Valentina DiStefano – referente del progetto per il consorzio La città Solidale di Ragusa, tra i partner del progetto – “Le trazzere mettono in comunicazione. Indicano percorsi che si incontrano e si incrociano: come quelli che vogliamo offrire ai giovani ragusani”.

Il progetto Trazzere è promosso dall’ Associazione Terra e Popoli Onlus in partenariato con il consorzio La città solidale, AlterEgo Consulting e la Provincia di Ragusa finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri Dipartimento della Gioventù e dei Servizi Sociale Nazionale, nell’ambito dell’Avviso “Gioventù per la valorizzazione dei beni pubblici”.

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“Con questo progetto abbiamo voluto restituire la Masseria Tumino al territorio, ai giovani e alla comunità come parte di un patrimonio da vivere, rinnovare e promuovere” continua Valentina. – “Un progetto ideato dai giovani per i giovani”. Sono, infatti, gli stessi ragazzi dai 15 ai 35 anni i progettisti e i beneficiari di “Trazzere” nato per promuovere l’occupazione e l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sviluppo sostenibile e di inclusione sociale valorizzando in chiave eco-turistica il patrimonio locale, i sapori tradizionali e le risorse culturali e rurali.

Cucina tipica, turismo, cultura, sviluppo sostenibile e tutela dell’ambiente: questi i settori che i settori cardine del progetto che ha trasformato l’Ex masseria Tumino in un in eco-ostello e centro giovanile di formazione per promuovere nuovi modelli di sviluppo economico del territorio. “Le due parole chiave del progetto sono: Sud e giovani” – continua la referente – “vogliamo valorizzare il nostro territorio, dare nuova vita a un bene pubblico e adibirlo a luogo per tutta la comunità”.

Il progetto è appena avviato, ma le prospettive per il futuro sono ambiziose: 210 i giovani con difficoltà di inserimento socio-lavorativo i beneficiari dell’inclusione socio lavorative e 400 i partecipanti alle giornata di sensibilizzazione. “Trazzere” è un progetto unico per il territorio, per il turismo e per l’occupazione: un’opportunità per la rinascita locale, per la città e i suoi abitanti.

Scopri di più sul progetto: www.trazzere.it


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